VISCOSA (O RAYON), UNA FIBRA ECO-SOSTENIBILE?

Coex 4 minuti

Fibra tessile molto utilizzata per moda e biancheria per la casa perché simile alla seta ma più economica, la viscosa ha un’origine naturale e grazie a COEX può offrire anche una sicurezza 100% fireproof, unica al mondo.

Va chiarito subito un punto: la viscosa (o rayon, o anche detta “seta vegetale”) è una fibra artificiale ottenuta dalla cellulosa attraverso un processo chimico. Si ottiene dalla polpa del legno (cellulosa) di alberi come faggio, eucalipto, pino, mais e bambù che poi viene immersa e sciolta in una soluzione chimica dalla quale si ricava una pasta viscosa e polposa, poi filata in fibre che possono essere trasformate in fili.

In ambito tessile a volte è facile confondere il termine “artificiale” con “sintetico”: entrambi si riferiscono a fibre prodotte dall’uomo, anche se hanno materie prime di partenza totalmente diverse. 
Le fibre artificiali si ottengono da materie prime rinnovabili e sono assimilabili alle fibre naturali con l’unica differenza di essere trattate con elementi chimici per poter essere filato e migliorarne le caratteristiche, in funzione delle specifiche applicazioni alle quali sono destinate. 
 
Le fibre sintetiche come il poliestere, il nylon, l’elastan, il poliuretano, l’acrilico e le fibre poliammidiche – sono create dall’uomo attraverso reazioni chimiche, partendo da una materia prima plastica derivata dal petrolio.

Ancora più in sintesi:
• le fibre naturali sono di origine vegetale (cotone, canapa, ecc.) o animale (lana, seta, ecc.);
• le fibre artificiali hanno alla base una sostanza naturale;
• le fibre sintetiche sono ottenute da elementi derivati dal petrolio, sottoposti a reazioni chimiche di polmerizzazione.

Pertanto la fibra della viscosa, essendo artificiale, è una fibra di derivazione vegetale, quindi potenzialmente non tossica. Tuttavia, nelle coltivazioni intensive, la cellulosa può essere esposta a pesticidi e diserbanti. Inoltre, il tradizionale processo di produzione della viscosa prevede il trattamento della cellulosa con idrossido di sodio (soda caustica) e disolfuro di carbonio, entrambe sostanze inquinanti che purtroppo vengono spesso disperse nell’aria e nell’acqua. 
Solo la viscosa prodotta con processi alternativi a basso impatto e ottenuta da coltivazione biologica può quindi essere considerata oltre che di origine vegetale anche ecologica e “sostenibile”. 

Secondo un report della fondazione Changing Markets Foundation però, il 63% della viscosa prodotta a livello mondiale sarebbe prodotta in Cina per i grandi brand di abbigliamento con grandi danni per l’ambiente, a causa sia della dispersione non controllata di sostanze inquinanti come il disolfuro di carbonio, l'idrossido di sodio, l'acido solforico e l'idrogeno solforato, sia dello scarico di acque reflue non trattate.

Anche la piattaforma WeMove.org ha lanciato una petizione, rivolta alle grandi case di moda, affinché limitino l’inquinamento derivante da una produzione non sostenibile di rayon viscosa. Modificare i processi produttivi è possibile, lo ha dimostrato la stessa Changing Markets Foundation con una Roadmap pubblicata l’estate scorsa: “La viscosa ha tutte le carte in regola per diventare una fibra sostenibile al 100% ma occorre abbattere la produzione inquinante per far posto all'introduzione di metodi più responsabili” afferma il documento. 

Da questo punto di vista è quindi utile verificare se i tessuti acquistati hanno una certificazione in etichetta, come l’Oeko-Tex, che attesta il non utilizzo di sostanze tossiche, oppure il GOTS (Global Organic Textile Standard), il più importante standard internazionale per i prodotti tessili realizzati con fibre naturali da agricoltura biologica. Lo standard definisce criteri ambientali e sociali molto restrittivi che si applicano a tutte le fasi della produzione. 

La tecnologia COEX rende i tessuti naturali, e quelli derivati da fibre vegetali, 100% ignifughi valorizzando le qualità intrinseche di queste stesse fibre. I tessuti “made of COEX”, oltre a essere 100% fireproof, sono anallergici, biodegradabili, e possono essere certificati REACH (per la totale assenza di sostanze nocive nel processo produttivo), Oeko-Tex (per cui non contengono sostanze nocive) e GOTS (che ne attesta la realizzazione da fibre naturali a coltivazione biologica).

viscosa production process

Per chiudere la panoramica sulle tipologie di tessuti artificiali va detto che il Tencel, di cui spesso si sente parlare, non è una tipologia di viscosa ma un marchio registrato con cui una nota azienda contrassegna le proprie fibre ottenute dalla polpa di eucalipto (TENCEL Lyocell) e di faggio (TENCEL Modal). TENCEL Lyocell e TENCEL Modal sono fibre ottenute dalla cellulosa e prodotte industrialmente a partire da materie prime naturali (quali, appunto, la polpa del legno) biodegradabili e provenienti da piantagioni sostenibili a basso impatto ambientale.

Oggi sempre di più, in moltissimi settori dal contract a quello sanitario, oltre al comfort si richiedono infatti garanzie in tema di salute, sicurezza e sostenibilità.

I tessuti made of COEX ad oggi sono gli unici che oltre al benessere dato dalle fibre di origine vegetale, garantiscono una sicurezza 100% fireproof, fondamentale in moltissimi ambiti di applicazione. Non ultimo quello della moda e dell’abbigliamento.

Per questo, pur essendo totalmente naturale e basata sulla molecola della cellulosa, la tecnologia COEX può essere impiegata anche in tessuti misti, per garantire sicurezza e migliorare il benessere delle persone anche in situazioni dove siano richieste caratteristiche di resistenza e prestazioni particolari (come nell’abbigliamento tecnico da lavoro o racing), finora raggiungibili solo con fibre totalmente sintetiche. 
I prodotti made of COEX in questo caso vengono studiati come “progetto ad hoc” validato dai laboratori dell’azienda, a garanzia della sicurezza 100% fireproof e degli standard di benessere e naturalità COEX. 

COEX è una tecnologia innovativa nata per offrire ai tessuti naturali di origine vegetale, il 100% di sicurezza eco-sostenibile e un perfetto ciclo di economia “circolare”, rispettando il pianeta e gli esseri viventi!

Si tratta di una “scelta” possibile e già disponibile! 
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